AALEME

Légionnaire toujours...

  • Plein écran
  • Ecran large
  • Ecran étroit
  • Increase font size
  • Default font size
  • Decrease font size

La legione straniera di Andrea Funitto: peripezie di un molisano in un libro di Gianni Oliva

Envoyer

8 settembre, 2014

LARINO. Quanti Molisani hanno fatto parte dei legionari francesi resi famosi da Michael, protagonista del film “Beau geste” interpretato da Gary Cooper? Sicuramente tanti. Ma il più famoso è stato Andrea Funitto, originario di Guglionesi, che – conclusa la sua avventura oltremarina – si ritirò a Parigi. Questa formazione di combattenti viene descritta nei particolari dallo storico Gianni Oliva (“Fra i dannati della terra. Storia della Legione straniera”) che cita pure il Nostro. Dapprincipio quest’Arma fu rifugio di sognatori, di idealisti, di esaltati e di chi aveva uno scheletro nell’armadio. A Sidi-Bel-Abbès (deserto algerino) approdavano in tanti: soldati dell’Esercito napoleonico, componenti delle Società segrete europee, scrittori, musicisti (tra cui Cole Porter), cantanti (come Marino Barreto jr) e persino Carlo Pisacane; poi Peppino Garibaldi (nipote dell’Eroe dei due mondi), Curzio Malaparte (che per potersi arruolare dichiarò di avere 18 anni quando ne contava solo 16) e Giuseppe Bottai (Ministro fascista delle corporazioni e dell’educazione nazionale). Tra il 1945 ed il 1961, i legionari Tedeschi erano oltre 40mila (il 42% del totale), quelli Italiani quasi 16mila (15%). Oggi, con i suoi 7.200 volontari, la Legione opera a Sarajevo, in Kosovo ed in Mali.

Dalle memorie di Funitto emerge tutto il percorso migratorio da lui necessariamente praticato per la miseria dell’Italia del dopoguerra. Diventato maggiorenne, aveva lasciato l’orfanotrofio in cui era cresciuto per arruolarsi (1942) nelle “Camicie nere”, spinto più dall’istinto di sopravvivenza che dagli ideali fascisti. Catturato dagli Alleati in Sicilia, accettò di entrare nell’Esercito italiano come mitragliere nelle “fortezze volanti” americane. Terminata la guerra, prese a lavorare a giornata nei campi, ma con scarse prospettive. Allora cercò di espatriare clandestinamente negli Stati Uniti; ma, al porto di Genova, venne scoperto e rispedito in paese con un foglio di via.

Dopo qualche anno di vita precaria, decise di tentare la fortuna a Torino; ma, non trovando impiego, si fece ingaggiare nell’Astigiano per vendemmiare per poi espatriare clandestinamente in Francia con un ex-partigiano. Dopo di avere vagabondato inutilmente lungo le strade della Provenza, dietro consiglio di alcuni Francesi, decise di arruolarsi nella Legione straniera di cui non conosceva manco l’esistenza. E così, sul finire del 1949, Funitto venne inquadrato tra i paracadutisti. Addestrato a Sidi-Bel-Abbès, fu trasferito nella colonia francese di Indocina nel 1951 per combattere contro i guerriglieri indipendentisti. Promosso sergente, partecipò a numerose azioni di guerra. Catturato, riuscì a rientrare nei ranghi impegnandosi in una fuga degna di Rocambole. Due anni dopo ritornò in Algeria per prendere parte ad azioni contro la guerriglia locale sino al termine della ferma. Le sue avventure erano già state raccontate in un fortunato libro (“Legionario in Indocina”), scritto nel 2006 dal suo compaesano Domenico Aceto per l’Editore Mursia.

Andrea Fugnitto (questo il suo vero cognome) patì ogni sorta di disavventure, vivendo esperienze atroci. Una breve pausa gli venne offerta solo dalla boxe, uno sport in cui eccellerà, divenendo campione d’Indocina dei pesi leggeri. Nel contempo si innamorerà di una ragazza cinese fuggita dal suo Paese. Catturato dai Viet, riuscirà a scappare rifugiandosi presso alcune tribù dell’interno. La partecipazione alle rappresaglie contro i civili rappresenterà il suo ricordo più brutto. Racconterà sempre che i Viet Minh, durante il sonno, avevano sgozzato un centinaio di legionari accampati nella giungla a sud est di Hanoi. Per ritorsione la Legione catturerà 600 giovani di sesso maschile nei villaggi circostanti, radunandoli in un campo sportivo. Dopo di averli costretti a scavarsi la fossa con le proprie mani, li fucileranno tutti nel corso di due lunghissime giornate. (Claudio de Luca)


Traduction

aa
 

Visiteurs

mod_vvisit_countermod_vvisit_countermod_vvisit_countermod_vvisit_countermod_vvisit_countermod_vvisit_countermod_vvisit_countermod_vvisit_counter
mod_vvisit_counterAujourd'hui5721
mod_vvisit_counterHier2652
mod_vvisit_counterCette semaine12390
mod_vvisit_counterSemaine dernière24288
mod_vvisit_counterCe mois98940
mod_vvisit_counterMois dernier347580
mod_vvisit_counterDepuis le 11/11/0919838369

Qui est en ligne ?

Nous avons 1845 invités en ligne

Statistiques

Membres : 17
Contenu : 14344
Affiche le nombre de clics des articles : 42457915
You are here BREVES 2014 La legione straniera di Andrea Funitto: peripezie di un molisano in un libro di Gianni Oliva